articolo molto “tecnico”, per chi segue la Scuola Ohara

 

 

Le prime composizioni di ikebana che furono strutturate sono chiamate TETEBANA dal verbo        tateru = mettere in piedi, diritto

e da                   

   hana = “fiori” (comprende rami, fiori, erbe, foglie,…)

vedi articoli precedenti

perciò tatebana significa “fiori” diritti .

I vegetali erano raggruppati ed uscivano dal centro del vaso .

L’elemento principale che la Scuola Ohara chiama shu era sempre centrale e diritto poiché uno dei vari simboli rappresentati nel Tatebana/Rikka è la triade Buddhista con Buddha al centro contornato da due figure minori che nella composizione diventano shu al centro contornato da fuku e kyaku.

 

Col passare del tempo lo shu centrale, da diritto, assunse delle curvature e i rami laterali, da una disposizione simmetrica del tatebana, furono disposti in modo asimmetrico:

la composizione venne chiamata RIKKA, leggendo con -lettura on– i kanji, che prima venivano letti in -lettura kun-, tetebana (vedi articolo 54°)

 

essendoci ora la possibilità di creare una composizione “a specchio” rispetto all’altra, si introdusse la differenziazione fra composizione hongatte/di-destra e gyakugatte/di-sinistra (vedi articoli 16° e 17°)

 

 

 

 

Rikka hongatte

 

 

 

 

Rikka gyakugatte

Dal rikka, nel periodo Edo, si passò a forme di ikebana più semplici, composte da soli tre elementi principali con i loro ausiliari, che vennero chiamate shōka e seika

shōka/seika gyakugatte                                                                     shōka/seika hongatte

Con il Moribana ed Heika, la scuola Ohara, coerente con la nomenclatura di-destra e di-sinistra, ha messo la composizione hongatte/di-destra a destra del centro del vaso e la composizione gyakugatte/di-sinistra a sinistra del centro del vaso (vedi articoli precedenti)

 

 

 

 

 

Moribana, Stile Alto,
hongatte/di-destra.

 

 

 

 

Moribana Stile Alto,
     gyakugatte/di-sinistra.

È già stato sottolineato varie volte che nelle prime forme di ikebana l’unico modo di disporre i vegetali nel vaso era quello con lo shu al centro e verticale che corrisponde allo Stile Alto della Scuola Ohara: dunque tutte le regole compositive sono state create per uno stile simile allo stile Alto/verticale della scuola Ohara.

Gli altri stili (obliquo, cascata, che si riflette nell’acqua) sono apparsi dopo e quindi le regole per questi stili sono risultate da piccole modifiche delle regole create per lo stile Alto/verticale.

Tralasciando le varie tappe intermedie e semplificando moltissimo la spiegazione si può dire che col passaggio dal Rikka allo Shōka e Seika, lo shu assunse anche posizioni “inclinate” o “a cascata” mentre fuku e kyaku rimasero immutati nelle loro relative posizioni sulle quali è basata la definizione hongatte/di destra e gyakugatte/di sinistra.

 notare come la posizione di fuku e kyaku non cambia nei tre Stili

Con questi cambiamenti, shu non era più al centro della composizione; dunque la classificazione hongatte e gyakugatte, basata sul fatto che shu fosse al centro con fuku e kyaku ai suoi lati, dovette adattarsi alla nuova evoluzione.

Siccome la differenza fra lo stile verticale e gli stili obliquo e cascata risiede solo nel cambiamento della posizione di shu, mentre la posizione di fuku e kyaku, per quanto riguarda la definizione hon- e gyakugatte,  rimane relativamente invariata, si definisce hongatte la composizione degli stili obliquo e cascata come nel disegno sopra.

Per la disposizione gyakugatte vale lo stesso ragionamento:

disposizione gyakugatte

posizione di:

shu, stile verticale    1

shu,  stile obliquo    2

shu, stile cascata     3

Lo stile -Che si riflette nell’acqua- fu creato quale variante dello stile Obliquo, semplicemente spostando il kenzan al lato opposto del vaso, lasciando inalterato il rapporto fra i vari elementi ma restringendo il triangolo scaleno delle inserzioni di shu, fuku e kyaku avvicinando shu a fuku.

La nuova composizione era sempre hongatte ma non più di-destra poiché si trovava ora a sinistra del centro del vaso e nei testi veniva giustamente definita hongatte, ma di-sinistra; stessa nomenclatura per la composizione “a specchio” gyakugatte.

Il binomio hongatte/di-destra e gyakugatte/di-sinistra, usato nell’ikebana per più di quattrocento anni sin dalle prime forme codificate, non era più applicabile in questo stile: per un lungo periodo nella scuola Ohara si mantenne l’incongruenza, rispetto alla nomenclatura del passato, di chiamare la composizione nello stile -Che si riflette nell’acqua- hongatte ma di-sinistra e gyakugatte ma di-destra.

Col tempo la Scuola Ohara modificò la posizione di fuku; partendo dalla posizione dello Stile obliquo, la sua posizione venne modificata in varie tappe successive fino ad arrivare alla posizione attuale.

visione dall’alto che mostra come fuku, dalla posizione dietro shu dello -stile che si riflette nell’acqua- uguale a quella dello stile obliquo, è stato spostato nella posizione attuale dietro a kyaku

Essendo ora cambiata la posizione di due (shu e fuku) dei tre elementi su cui si basa la definizione hongatte e gyakugatte, lo Stile -Che si riflette nell’acqua- non è più classificabile se hongatte o gyakugatte: per questa ragione, e cercando una omogeneità di posizione del kenzan con gli altri stili Alto e Obliquo, la Scuola Ohara ha basato la definizione hongatte/di-destra e gyakugatte/di-sinistra sulla posizione del kenzan rispetto al centro del vaso, ossia:

La Scuola Ohara, rimanendo il più possibile legata alle tradizioni, ha modificato la nomenclatura originale solo per lo Stile -Che si riflette nell’acqua-

La definizione hongatte/di-destra e gyakuggatte/di-sinistra, negli stili creati prima degli anni 1930, è indipendente dal punto d’uscita dei vegetali dal vaso ma dipende unicamente dalla relazione delle rispettive posizioni dei tre elementi principali.

 

Nel rikka le composizioni di-destra e di-sinistra esce sempre dal centro del vaso

 

 

I seika, a seconda delle differenti Scuole, partono o dal centro o da destra o da sinistra della bocca del vaso.

Esempi di tre seika, tutti e tre gyakugatte o di-sinistra, che partono da destra o dal centro o da sinistra della bocca del vaso, poiché sono eseguiti da tre differenti scuole.

Risulta evidente da questi pochi esempi che la denominazione hongatte o di destra e quella gyakugatte o di-sinistra descriva (prima della creazione del Moribana) la relazione fra i tre vegetali principali shu-fuku-kyaku ed è indipendente da dove è situato il punto d’uscita dei vegetali dalla bocca del vaso.