In generale, fino agli anni 1930 gli ikebana erano messi principalmente nel tokonoma, luogo “sacro” della casa tradizionale. Contrariamente agli stili creati prima di questo periodo, molti stili apparsi dopo, sotto l’influsso occidentale, sono stati creati per essere messi al centro del tavolo come decorazione ed essere visibili da più lati.

Anche la scuola Ohara ha seguito questa tendenza creando negli anni 1960 nuove forme da mettere al centrotavola che poi ha tolto dal curriculum nel 2020, anno in cui le composizioni viste da più lati sono state abbandonate ad eccezione di una forma circolare (Mawaru-katachi), ancora parte del curriculum

 

 

Hana-isho radiale, esempio di composizione visibile da più lati abbandonata dal 2020

 

Guardando sia le vecchie stampe che i  disegni degli ikebana creati prima degli anni `30 e le fotografie degli ikebana in stile tradizionali dopo tale data, le composizioni disegnate o fotografate da un unico punto possibile, ossia dal davanti, vedi art. 67° appaiono “piatte” senza profondità ed è impossibili, se non si hanno punti di riferimento esterni alla composizione, capire la direzione dei singoli vegetali e intuire la  profondità della composizione nel suo insieme.

 

 

 

RIKKA

 

 

 

 

In questi due disegni e una fotografia è evidente che non è possibile capire la profondità delle composizioni individuando la direzione dei singoli rami: sembra che tutti i vegetali siano posizionati piatti su di un unico stesso piano.

 

 

 

 

In realtà i vari elementi delle composizioni sono diretti sia in avanti che in dietro, oltre che lateralmente, in modo variato e lo schema a destra  mostra chiaramente la proiezione dei rami principali usati nel Rikka su di un piano orizzontale: si nota una direzione predominante data dai tre rami – curvatura di 1 , 5 e 6, dai quali derivano shu, fuku e kyaku della Scuola Ohara, che sono disposti in modo obliquo rispetto a chi guarda e sono allineati sul segmento che congiunge le posizioni simboliche del Cielo e della Terra nel Tai-jitu   vedi art. 15° ossia la linea che unisce il punto di massimo-yang (Cielo) al punto massimo-yin (Terra) mentre il resto dei 9 rami principali si dirige in varie direzioni, incluse quelle verso il retro della composizione, dando assieme al ramo principale shu della Scuola Ohara e ramo 5  fuku Scuola Ohara profondità alla composizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I due disegni a lato di Suzuki Harunobu (1725-1770) e quello sotto di  Isoda Koryūsai (1735–1790) mostrano senza dubbi  come i rami dei Rikka siano messi in tutte le differenti direzioni dei 360° possibili, dando profondità alla composizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disegno tratto da Seiro-Bijin-Aisugata-Kagami, medio periodo Edo

 

 

Con l’apparire nel periodo Edo degli ikebana nel nuovo stile Shōka della Scuola Ikenobo (sempre visibili da un unico lato poiché messi solo nel tokonoma)  si è conservata la profondità della composizione.

 

 

– il disegno a lato di uno Shōka di Aspidistra scuola Ikenobo con alla base i tre piccoli disegni schematici che lo mostrano visto dall’alto, evidenzia:

° il lato yang al sole e quello yin all’ombra dei singoli vegetali -col sole dietro la composizione, a sinistra- vedi art. 15° e con Shin che “guarda” verso di esso;

° tutti gli altri elementi “guardano” verso Shin come è ben visibile nel disegno che mostra il lato al sole bianco/yang e il lato striato o nero  all’ombra/yin di ogni singolo vegetale sia nel disegno della composizione come nello schema a sinistra in cui si vede la sezione di tutti i vegetali mostrante il lato bianco/yang al sole (hi omote) e il lato nero o tratteggiato/yin all’ombra (hi ura) di ogni singolo vegetale della composizione.

 

 

 

 

 

lo schema in basso a sinistra mostra le direzioni dei singoli vegetali mentre quello a destra mostra la suddivisione dell’intera composizione in lato yang e yin

 

   La profondità della composizione è stata mantenuta anche nei Seika delle altre Scuole, anche se, a differenza dello Shōka della Scuola ikenobo che ha mantenuto la direzione simbolica con i tre elementi principali allineati sulla linea che unisce il Cielo alla Terra basata sul simbolo taoista Tai-ji,  i Seika delle altre Scuole hanno modificato la posizione dell’elemento che la Scuola Ohara chiama fuku.    

vedi art.15° e 24°

 

 

 Gli stili (kata) della Scuola Ohara legati alla tradizione, sia nel Moribana che nell’ Heika , sempre visibili da un solo lato, derivano dai Seika ed hanno mantenuto la profondità delle composizioni come in questo esempio di Moribana stile Obliquo, profondità difficile da immaginare avendo a disposizione solo le fotografie o i disegni tradizionali che mostrano le composizioni solo dal davanti come la foto A, in cui la profondità della composizione non è valutabile, ma ben visibile nelle fotografie prese da lato o dall’alto

 

A, dal davanti

B, da lato

C, dall’alto

 

 

 

 

 

 

 

foto copyright Scuola Ohara